giovedì 21 aprile 2011

 Scegli, scegli fra i miei volti stando attenta a non farmelo vedere: ora, mettilo qui in mezzo agli altri. Li mischierò, e ancora, e ancora. Attenta, no... no... no... è questo vero, il volto che hai scelto?L'anima, l'anima è movimento... credevo d'esser morta, bianca, tenue... esile credevo di non esser... non esser come voi, è forse la vostra morte, non la mia, la mia vita... ohh solo ora mi struggo per non aver prima compreso... l'anima, ho la mia anima, che sia nera, oscura, e poi radiosa e ardente... la tristezza è una sfumatura della sua voce, melanconica tinta d'autunno come quando lieve profuma di fresco i miei occhi.. non vi darò più retta, no! perchè non dover provare rabbia o tristezza? perchè non gonfiarmi di esaltazione e deflagrare per poi contrarmi sino a rimpicciolire quanto il mio iride cangiante? è la mia anima viva, sente... parla, la lingua silenziosa dell'aria, del respiro... animo le mie membra, danzo misteriosa i suoni taciuti, trattenuti in fondo al palato dove un giardino brilla di rugiada e nettare dai fiori... sono viva, viva! vivo! muoverò passi d'ombra persino in sogno, pesanti le mie palpebre come elefanti ricordano ogni cosa. Dormo, ricorderò plastiche avvenenze oniriche, non ricorderò nulla sacrificando ogni interpretazione all'evoluzione dell'associazione. Metamorfosi d'intenti, sgomente particelle irrealizzabili di finalità. Sono l'assurdo relativismo dell'incostanza, tutto quello che si può vedere nasconde sempre un ritardo. La fenice volta pagina, ritorno all'origine della mia creazione

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