mercoledì 11 maggio 2011

ecco che chiudendo gli occhi perdo ogni consistenza e mi sento come una vela immersa in uno spazio bianco privo di qualsiasi riferimento; come se avessi cominciato a discorrere con qualcuno, ecco che chiudendo gli occhi... ogni traccia di umanità e' fallita in me, ogni speranza disillusa e quello che ora sono è l'inerzia di un corpo lanciato con forza che si arresterà prima o poi cedendo a forze soverchianti la sua consapevolezza. Dicevo, raccontavo...non sono più solo un pensiero, uno dei tanti, delle tante foglie, delle tante nubi. Non sono più solo una sensazione, di vita e sofferenza, di morte e sufficienza: non sono più solo quel che ero; non sono più un pugnale conficcato al cuore degli dei, non sono più la bocca assetata di sangue e gli occhi adombrati di cera. Non sono più. Ho un peso, e questo peso è leggerezza. e tu, scoprendomi, mi hai dato forma, forma dei tuoi sensi. Dormo in piedi. Sulle mani. Dormo di fianco. All'anca, dormo d'anca. Dormo socchiuso, soffuso, dormo all'erta. Come una foglia, dormo dorando. Dormo in penombra, alla luce del sole, dormo la notte alla luce del vino. Come cadendo, dormo di pioggia, come sempre, come mai. Come lepre dormo fuggendo, dormo conservando come uno scrigno dormo ritrovando come uno sguardo. Dormo fra i capelli, col culo per terra dormo allibendo ai pudori dell'alba, dormo rinchiuso, mentendo e angosciando dormo d'alloro al sangue e ben cotto dormo capovolgendomi dormo ritrattando le unghie di cuoio. Dormo stravagando dormo di fianco in posizione letale. Ecco come aprendo gli occhi ritrovo ogni cosa al suo posto, e ogni posto cancella le prove di un delitto non ancora compiuto.

Nessun commento:

Posta un commento