martedì 24 maggio 2011

 La gamba era uscita fuori di senno, la rotula poi, completamente dissennata! E sì che non eran passati molti giorni dalla scrupolosa revisione attuata su mè stesso. Qualcosa sfugge, e il senno trascende le leggi della fisica! Quel cigolio, non che gli dessi molta importanza, un soliloquio che avrebbe potuto impietosire qualsiasi uomo ma non me: ne ho passate tante, e viste altrettante, udite poi! Non si deve mai abbassare la guardia soprattutto di fronte ai pietosi lamenti della rotula. Ci sono momenti in cui si rende necessario invertire il senso del calcolo, i numeri contano, parlano da soli! Ma noi non li rinchiudiamo, li ascoltiamo, sono come profeti per noi, e noi gli diamo retta. Come quando ti rendi conto che l'insieme che conti comincia coll'avere una certa consistenza e anzi sta per superare e sovrastare l'altro, allora capovogli il senso della stima, ma non basta. Rifletti su quanto è accaduto e accade e ti rendi conto che è giunta l'ora di emettere un'ordinanza. L'ordinanza fu promulgata e pubblicata in via ufficiale dopo essere stata messa in pratica qualche giorno prima. Tutto si svolse ordinatamente. Nessun problema sorto, contrattempo sorto, insorto. Cominciammo qualche anno fa col costruire sotto i penitenziari una capillare rete di tunnel che avrebbe consentito ai prigionieri di defluire verso apposite zone di raccolta. Tutto si svolse educatamente. Non parevano affatto crimininali incalliti. A tratti un indistinto brusio e malumore cominciava col serpeggiare fra quegli uomini ma non appena se ne percepiva il cupo rimbombo prontamente le guardie adibite alla transumanza accarezzavano le loro teste sussurandogli parole di conforto. Li rassicurammo, erano impazienti per dio! Li rassicurammo facendo loro comprendere come i cittadini liberi non fossero cosi svegli, erano impacciati e ci sarebbe voluto solo del tempo prima che si raccogliessero tutti nelle celle a loro destinate. Le celle, già angosciate le mura dal fissarsi ai quattro angoli senza nessun ospite dietro le sbarre, ebbero un sospiro di sollievo non appena sentirono approssimarsi il brusio dei primi innocenti arrivare e stabilirsi. Cosi almeno il mondo sarebbe stato ripopolato, criminali a scorazzare e a prolificare! E loro, i puri, i retti, finalmente si sarebbero ritrovati alla distanza di un cenno, di una parola, mentre prima sulla superficie libera della terra, dato il numero ridotto, si eran completamente persi di vista e passavono giorni e a volte mesi prima di incrociare qualcuno. Certo, si registra qualche caso degno di una nota dell'archivio, come quel tale e qualche altro che non avendo lo spirito adatto ad abbandonare casa e comodità acquisite diedero una decisa svolta alla propria vita ammazzando qualcuno a caso, il primo che capitasse a tiro di qualunque cosa potesse essere il mezzo giusto per attuare il fine che ormai ci si era proposto: diventare un libero criminale. Ma si potrebbe anche obbiettare che essi già avevano in sè quell'idea, quella creatività che ancora non aveva trovato la giusta occasione per sbocciare. Ora il mondo ci sembra un pò migliore, anche se la terra sbadiglia annoiata e la gamba non ritrova il senno.

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