giovedì 16 giugno 2011

Personaggi e interpreti fittizzi. Trama fittizia. Queste sono solo allucinazioni emotive. Non c'è nulla di vero in quello che scrive e in quello che è, quindi, può scrivere che non esige nulla, e mai lo ha fatto. Che l'acqua, qualunque forma sia, pensi solo a se stessa, lui si immerge e sgocciola, nuota anche, ma non chiede nulla. Che il vento faccia quel che gli pare, e che glielo dica pure, saprà rimarginarsi ogni cosa, ogni ferita, deve solo portare dei fiori al cimitero. Fiori belli e profumati. Che l'odore fugga via, che si disperdano le molecole, è un dato di fatto, è normale che sia così, seppur ad ogni respiro vorrebbe toccarne il cuore. Che ogni cosa segua il suo corso, si distenda nel proprio letto, fluisca secondo la propria volontà, non dovrebbe nemmeno forzare in maniera opposta i processi, ed esigere che si tenga conto di lui. Prigionieri delle reazioni, liberi di mutare non appena il tempo avrà sepolto la nostra forma. Che un pinguino segua le lacrime sino a valle, che poi abbia coscienza di quello che è salato e dolce, del proprio destino, che scorrano pure accompagnandosi, non è sua intenzione porre un freno, otturare l'occhio o semplicemente porvi una trave ben più grossa dei ramoscelli che appena appena adombrano gli sguardi attorno. Che tutto ritorni a questo punto, sempre a questo punto e tempo, è qualcosa che dovrebbe farlo riflettere. Gli manca, molto manca. Nato strambo, cresciuto storto, senza coda e senza cuore, senza tracce di umanità. Giunge le mani e chiede a dio di pensare a se stesso. Agli dei dopo. Non è per nulla chiaro chi al momento governi i cieli.. pensate a voi, lo dice ad ognuno, a ogni cosa, non badatemi. Non ha mai chiesto nulla, ma sembra che siano richieste inattuabili. Non capisce come ancora la vita possa amarlo, cosa possa reggere quella presenza, come non si sia ancora abbattuta la ghigliottina di un sarcastico sorriso sul suo collo. Era apparso come un uomo diverso. Ma gli uomini non sono diversi, se lo sei, non sei un uomo. Sei qualcos'altro. Qualcosa d'indefinito. Qalcuno che non ha eguali e che la natura sopporta per una semplice questione pratica: avrà fine, tutto ha una fine scritta da qualche parte. Le mani, o nel gomito, cerca la propria fine dietro le palpebre, come intarsi nelle costole. Prima o poi l'avrà. Non ha mai chiesto nulla di più, non chiede altro che essere un uomo che una donna possa amare. Essere lì, presente, asciutto come qualcosa che elargisce, senza chiedere nulla in cambio.

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