venerdì 14 ottobre 2011

 Mai che trovasse il tempo di deporre a suo favore e di dissipare così ogni dubbio e tenebra dalle menti di quanti lo conoscevano anche solo per sentito dire, e dire che se ne sentivano di cose, di fatti&misfatti, di comportamenti ben strani, normali certo, troppo normale il suo trascorrer le giornate come un calabrone che riposa s'un fiore in attesa di sguainare il veleno, e questo era ben strano se permettete. Anche io, seppur non avessi nulla a che fare con lui nemmeno per sentito dire udii qualche chiacchera quà e là, raccolta come mozziconi ancora fumanti, e devo essermi fatto un idea perchè reputo che sia ben strano un comportamento così... normale. Mai che trovasse il tempo di mascherare per bene le sue genuine intenzioni, un ciglio, il fremito di un labbro, un' inezia sarebbe bastata per innescare la miccia e scagliarli contro l'intera società, la nazione, l'umanità intera! Se solo fosse stato messo a conoscenza di quel che gli riservava il fato, se avesse almeno chiaro un tratto del disegno, un'angolo, anche un punto, una intenzione... ma nulla... buio, nemmeno, oltre... nulla! Persino le rondini conoscono il proprio destino, è la migrazione quel disegno che rinnovano continuamente nel cielo, migrano per vivere e vivendo migrano, niente di più naturale, e normale vi verrebbe da dire. Ricordo di quel viaggiatore notturno e dell'attesa che si facesse primavera, nell'hoggar, all'eremo di Foucauld, nel pianoro Assekrem, nel Sahara, in Africa, nel Mondo, in questo universo. Ora, districandosi nelle spirali dell'autofraintendimento gli sovviene un pensiero, il pensiero piumato di una rondine, e si chiede se non dovesse sporgersi e spiccare il volo ed essere una rondine. Ma come si diventa rondine? Orso? Gli orsi vagano, le rondini migrano, cosa è lui, si chiede, imbizzarendosi perchè non ottiene alcuna risposta. Ripone ogni tensione, così, improvvisamente, e si volge, si volge a guardarmi, come se riuscisse a scorgermi mentre scrivo e racconto quanto accadde quel giorno quando non trovando tempo di deporre a suo favore e stanco d'impostare movimenti e discorsi adatti al tempo&luogo prese una risoluzione: affinare giorno dopo giorno la propria mente, lavorarla e intagliarla e cesellarla di motti guerreschi sino a darle forma della punta d'una lancia così da, al primo scintillio della lama, infilzarsi il cranio e sgusciare di molecola in molecola nell'aria sino a farsi annusare da una rondine, o da un orso, come vorrà il fato, o il caso. Dicono che si sia ispirato a quanto occorso a Jan Potocki, nobile ed errante scrittore, che staccata una fragola d'argento che ornava la teiera prese a limarla meticolosamente facendone una sfera sino a che, raggiunte le dimensioni da lui ritenute opportune, ne caricò l'arma, non prima d'aver fatto benedire quell'inusuale proiettile, e si sparò. Cosi dicono, ma se son voci son come le rose, sfioriranno, ma vi saranno sempre rose.

" ogni uomo una radio "  vorrei conoscere lo stato d'animo di tutto quanto il pianeta


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