Accondiscendere all'inferno. Ora. Se non fosse che persino l'inferno non suscitava in lui la minima emozione. Racchiuse in una gelida transitorietà di carne. Se non che tutto fluiva e defluiva in lui. L'unica possibile emozione: l'ego e la sua immutabile presunzione. Presumendo d'essere il centro, presumendo d'avere diritto al rovescio della medaglia: il valore di una totale remissione e l'incongruenza fra la dinastia dei suoi intimi irruenti deliri e la chiara constatazione che la sua consapevolezza debba ammainare ogni provocazione e accontentarsi di quel che vede negli occhi: fallimento, il fallimento di una persona, il fallimento di un amante, di uno sposo, di un figlio e di un padre, il fallimento di un uomo e dell'essere racchiuso nell'ambra di un giorno che non fiorirà mai.
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