venerdì 13 aprile 2012

Aleggia un sorriso di circostanza sul volto irrigidito dal furore che le mani reprimono stringendosi attorno al pollice incassato fra i pugni come il molle corpo di una testuggine ritratto nel proprio carapace. Gli mozzerà la testa, quella testa usurpatrice. La mozzerà e aprendola come un cocomero sorbirà ogni goccia dei pensieri che l'usurpatore ha sottratto a Misa, a Misa nel cui letto s'addormenta e si sveglia. Scaccerà, calpestando ogni grumo, col tacco di pesanti scarponi, la telepatia instauratasi fra quelle due anime gemelle affiancate nel dolore, nel comune dolore, nel comune pensiero. Pensieri che un tempo lambivano la sua fronte, che erano solo suoi, solo loro... l'usurpatore ha i giorni contati, giorni che Idem sottrae a qualsiasi altra attività che non sia quella di mozzare quante più teste possibili preparandosi adeguatamente per quell'unica che, gocciolante, appenderà al chiodo di una trave, come un trofeo di una caccia senza alcuna riserva dove rifugiarsi. Sul suo bel volto aleggerà il più disarmante sorriso di circostanza mentre alzando il machete e scaricandone la tensione accumulata sul suo collo gli mozzerà quella orrenda testa, gliela mozzerà tranciandone i fili che sorreggono quella simulata compassione che tanto circuisce e che circuisce Misa.

2 commenti:

  1. non ho piu nulla da dire, e già mi sono contraddetto. come si può dire di non aver più nulla da dire senza risultare ipocrita?

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  2. ogni testa penzola da un cappio, il collo è quel cappio da cui penzola ogni testa... a tratti l'intuito irrompe ancora con forza, avevo intuito, ma se non avesse corrisposto a verità la sensazione che avevo percepito in me, avrei sorvolato, non badandoci, come qualcosa di trascurabile... è solo coincidenza o qualcosa si esprime attraverso modi che non possiamo percepire se non all'interno di noi?

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