mercoledì 4 aprile 2012

Era il giorno in cui tutto disfammo e mettemmo ai loro posti originari, era il giorno in cui ci recapitarono un davanzale dove affacciarci e lanciare con la lenza i nostri sguardi che la corrente riportava sino a che incrociandosi a un palmo di bocca scambiavano ristoro vivendo l'una nelle pelle dell'altro. Era tutto assecondato, ogni cosa al proprio posto con il giusto nome e uno scialle di brina sulle spalle riverberava delle luci notturne in silenziosa processione. Le costole strette non permettevano ai nostri cuori di riversarsi e prendere il largo nella piena di una emozione che avrebbe prosciugato e taciuto ogni respiro colmando l'oceano e i bacini di un desiderio che avrebbe estinto ogni forma che celata avremmo avuto non appena il dubbio insinuandosi avrebbe voltato i nostri sguardi a sincerarsi che non fossero casuali vaneggiamenti gli indizi sparsi e incastonati nelle membra del tempo che profetizzavano dalle nostre voci che ci saremmo affacciati sul davanzale il giorno in cui tutto avrebbe trovato la giusta collocazione nel tessuto intricato delle orbite che in agguato sulla ragnatela del tempo attendevano solamente che fossimo pronti per sfamarci d'eternità sino a prosciugare d'ogni forma la fonte del desiderio. Danzammo sino alla resa dell'universo.

" be aggressive "

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