lunedì 30 aprile 2012

Sono un cazzone. Un gran bel cazzone che impollina di stucchevoli commenti la coorte delle virtuali scrittrici che seguo fra blog e chat e tweet e facebook... solitamente non capisco una mazza di quel che scrivono ma dietro uno schermo acquisisco una rara brillantezza che mi permette di commentare qualsiasi cosa con superficiale lusinga. E apprezzo, apprezzo i vostri culi, le vostre tette, le vostre fighe che non ho nemmeno mai visto. Sono un maschio, e da tale mi comporto seguendo l'istinto predatorio che culmina con il fascino del celato mondo dell'etere digitale, mondo che mi consente di non nutrire nessuna remora o pudore e che mi permette di sorvolare sul rispetto che si dovrebbe avere nei confronti della donna che intendo circuire, perchè è sempre questa la mia principale motivazione, o nei confronti del consorte o compagno della donna che adulo. E' tutto così semplice, loro vogliono lusinghe e io ne sono prodigo e le moltiplico come pani e pesci... non mi passa nemmeno per il cazzo di addentrarmi un po' più in profondità negli argomenti che trattano e assorbirne il senso, i significati, i simboli.. sono un cazzone, la mia unica esigenza è una corte da blandire e da cui essere blandito. So tutto di voi e voi sapete tutto di me, non abbiamo forse profili attivi che lampeggiano occhieggiano cinguettano col solo scopo di affogare la solitudine in un oceano ancora più grande? Odio momenti come questi in cui un pensiero sorvola le tenebre corrugate, distolgono la mia attenzione dal cazzone che sbatacchio sulle vostre rughe impresse s'uno schermo come righe di una prosa di cui non mi frega nulla.

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