giovedì 21 giugno 2012

Sono l'ascensore che prendo salendo e scendendo; ingranaggi mettono in moto, in base allo stimolo ricevuto, l'ascensore che s'alza e scende: tutto è perfettamente automatizzato. Non sono le scale, immobili, immutabili, mentre gli umori salgono e scendono; sono rinchiuso dentro l'ascensore che io stesso sono. Potrei essere le scale, potrei essere e tempo, essere e nulla, sono invece essere puerile. La mia essenza, trovata, constatata, è la puerilità; solo essendo totalmente quello che sono posso ritenermi soddisfatto. Invidio il pene, la propaggine emotiva che scalda il tuo cuore, invidio tutto quel che mi manca e commetto crimini, uccido chiunque strappi un sorriso che i miei occhi non vedono più; cadaveri affollano il mio cranio. Fiori carnivori affollano il mio cuore. Vivo quel che sono, solo in questo modo ho quella tensione che è la mia pace. Struscio la proboscide sulle ossa dell'uomo spolpate dal risentimento: scopo i cadaveri dell'umanità.

" Afraid to shoot Strangers "

Nessun commento:

Posta un commento