domenica 29 luglio 2012

Come neve al sole mi sciolgo senza che riesca a mantenere una solidità data solo da una variazione di gradi. Sono incomprensibile. Solo per me, ogni cosa solo da me. Ho perso le staffe, non avrei dovuto. Tutti questi anni, cosa mi insegnano? Tutta questa mia vita, in cosa posso dire di essere cresciuto? Da che parte mi sono evoluto? Se qualcosa fosse servito a maturarmi, non dovrei cadere così, perdere le staffe come uno sprovveduto che poi si chiede come possa mai averle perse, e dove. Ma tutto è incomprensibile, quello che dico, che sento, quello che non riesco a esprimere in altro modo che non sia incomprensibile è incomprensibile. Come è incomprensibile preferire un lager alla libertà, che la libertà, o meglio la possibilità d'esser amati ha un prezzo, e comprende anche l'essere poi odiati, o abbandonati, ma se solo vi fosse una piccola percentuale che fosse a mio favore, io rischierei, piuttosto che nascere e morire in un lager di cani. Questo mi ricorda qualcosa, qualcosa che risulterà sempre incomprensibile... di quanto la natura sia intelligente, e l'uomo, essendosi posto al di fuori di essa, e in forte opposizione, l'uomo è, inequivocabilmente, stupido. Tutto il suo progresso, è negli oggetti, nelle cose. Tutta la sua morale, la sua eticità, viene costruita su menzogne, su false premesse. Il contenitore è anche il contenuto: la mente, la più spietata assassina. Come neve al sole, mi sciolgo, cercando nella pozza ai miei piedi qualcosa che valga ancora la pena conservare, e mantenere, qualcosa che possa essere amata.

" 18 and life "

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