Sempre affamati, non mi danno tregua. Imbandisco per loro la mia coscienza, colmo le coppe di rammarico, mentre i rimorsi digrignano sempre più i denti. La mia colpa, non è la colpa di aver commesso qualche grave atto; il mio peccato consiste nel non fare nulla, assolutamente nulla. Restare muto. Di corpo. Di spirito. Non faccio nulla, se non far accorrere i rimorsi, affamati.
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