venerdì 7 settembre 2012

Pozzo. Pronunciata con il desiderio di immergersi, affondando dove sempre più indistinto mi appari. Mondo. Stritolato dalle palplebre che si abbassano, oblique infiltrazioni di acqua e caos. Spargo le membra sui ventri delle donne che mi assistono mentre precipito come un fiume alla sua foce. Divorato ingrassandomi mi lascio venire. Trappole affamate per topi. Estuario respira dal naso. E' così, l'attrito ha reso infuocato il nostro tatto, il modo in cui lo sguardo si posava, ora, ha ripreso ad accarezzarci. La svolta è un incrocio. Le strade sono da sempre, sta a noi imboccare l'affamato. Parlo con più fluidità, stringimi fluida. Baratto la voce con la pelle delle tue emozioni.

" Brace "

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