lunedì 19 novembre 2012

Sono confuso, o meglio, avendo l'animo di un pachiderma, la rinnovata semantica che rimuove significati a parole attribuendovene il valore contario non riesce ancora a farmi fluire disinvolto nel suo corso di rinnovamento. La pace, è ormai la guerra. Semplice. Lampante. E i due ultimi nobel assegnati confermano questa tesi, per me, dai più già digerita e metabolizzata. Ma io sono lento. Sono un pachiderma, ho una memoria lunga più della mia proboscide e non mi lascio incantare, se non dall'innocenza. Le guerre, sono ovunque missioni di pace, e il presidente di una nazione interventista, appoggiato dall' Europa che arma i propri arsenali bacchettando con il manganello quei figli che diverranno essi stessi, per lo più, strumenti di controllo delle masse, banchettano sugli avanzi di una civiltà che, ancor prima di germogliare, ricade appassita s'una gemma che di prezioso conserva solo l'illusione che si era fatta di sè.

" we are the champions "

2 commenti:

  1. Ammazza che epitaffio...
    ...però è vero. O forse hanno solo contratto in un unico, contorto concetto la frase "se vuoi la pace prepara la guerra".

    Moz-

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  2. la pace si regge s'una sottile linea rossa di sangue

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