martedì 26 marzo 2013

" tutti gli istinti che non si scaricano all'esterno, si rivolgono all'interno ... solo così si sviluppa nell'uomo quella cosa che più tardi riceverà il nome di anima. .... L'uomo che in mancanza di nemici esterni e resistenze, costretto nelle oppressive strettoie e regolarità di costumi, dilaniava impaziente se stesso, si perseguitava, si torturava, si punzecchiava, si maltrattava, questo animale che si butta contro le sbarre della sua gabbia ferendosi, che vogliono domare, questo essere privato di qualcosa, divorato dalla nostalgia del deserto, che ha dovuto fare di sè un'avventura, una camera di tortura, una giungla malsicura e piena di pericoli ... diventò l'inventore della cattiva coscienza. Con ciò, però, si aprì la strada alla  più grave e oscura malattia, da cui, sino ad oggi l'umanità non è guarita, la sofferenza che l'uomo ha di sè, dell'uomo stesso: come conseguenza di un distacco violento dal suo passato animale, di un salto, di una caduta quasi, in nuove situazioni e condizioni esistenziali, di una dichiarazione di guerra contro gli antichi istinti su cui fino ad allora aveva fondato la sua forza, il suo piacere e la sua temibilità " Nietzsche

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