venerdì 8 aprile 2011

Mi permetto di pubblicare una toccante lettera di un dipendente di una famosa azienda di telefonia.. mi permetto di sentirmi parte di loro, e mi permetto di avvertire sentimenti di ripulsa e livore nei confronti degli amministratori e manager che giocano con le vite dei dipendenti come fossero bastoncini shangai o steli di millefoglie senza che alcun responso giunga dall'oracolo.. noi paghiamo le vostre scelleratezze, vergognatevi. Ma è inutile persino supporre in voi un pò di vergogna, non ho mai visto un conto in banca o una banconota arrossire o impallidire al cospetto di qualche scrupolo. Naturalmente l'autore, che non conosco, è libero di censurarmi e di richiedermi la immediata cancellazione : " Salve sig.ri X, Y, Z (scusate ma oggi non me la sento di darvi falsamente del tu) scusate se rubo pochi secondi alla vostra frenetica e impegnativa giornata lavorativa, non vi preoccupate tanto non succederà piu', sono uno dei 341 codici o matricole se preferite, di cui vi siete liberati, scrollati dalle spalle, eliminati dalla vostra "cara azienda". Quante parole in questi anni, quanti slogan avete coniato per farci sentire parte integrante e trainante della "vostra" azienda e "nostra" famiglia, quanti elogi, quanti sacrifici ci avete chiesto, quante asticelle da superare, quanti traguardi da raggiungere, sempre piu' performanti, piu' alti, piu' "scoppianti", e' vero potreste obiettare che erano traguardi ben remunerati, ma credetemi se vi dico che non era la vil moneta che ci spingeva nel raggiungerli (quella sicuramente ingolosisce voi e i vostri cari azionisti che non si accontentano e mai si accontenteranno di essere solo e semplicemente i primi e i piu' ricchi), ma era la soddisfazione di sentirsi i migliori, i piu' vicini, attenti alle richieste dei clienti, dei NOSTRI clienti. Ripeto NOSTRI, perche' eravamo noi sul campo a sentire le loro lamentele, a prendere i loro schiaffi, sputi, sorrisi, improperi, complimenti, a sedare le loro paure, le loro ansie per le "onde", eravamo noi sui siti sotto la neve, sotto il sole, al passaggio del millennio, sotto I diluvi universali, subito dopo I terremoti, dopo gli straripamenti, eravamo noi a buttare a monte per l'estrema abnegazione matrimoni e fidanzamenti, eravamo noi a stare al freddo per poi arrivare nei siti a 40 gradi (Sig. X quanto ha risparmiato con quella genialata, quanto avra' guadagnato agli occhi dei suoi azionisti con quel risparmio generato) eravamo noi cui chiedevate pochi mesi fa (si ricorda sig. Y) di generare un "GAP" sulle nostre rivali, eravamo sempre noi cui dicevate che eravamo il vostro fiore all'occhiello, peccato che non ci avevate mai detto che quel fiore si sarebbe appassito e quindi sarebbe stato presto reciso. Vedo in queste ore negli occhi dei miei colleghi vari sentimenti, vedo rabbia, odio, tristezza e ansia, lontanissimi da quello che vedo negli occhi miei e degli stessi miei colleghi in una foto di 15 anni fa, fiducia nel futuro, passione, forza, felicita' di vivere in un ambiente che ti apprezzava o che sembrava fartelo credere, in me non ci sono questi sentimenti, ma solo tanta amarezza. Ora lasciamoci cosi, cedeteci pure noi non ci sentiamo piu' parte integrante di questa societa' di folli "utili" che non fanno battere il cuore e tenetevi Totti e Ilary con il loro milionario cachet (forse quello che date a loro due e' piu' di quello che andrete a risparmiare cedendoci) e consentitemi di fare le mie scuse ai miei figli che tante volte ho lasciato a casa con la febbre per andare a rialzare uno stotz, a portare un gruppo elettrogeno su un sito in batteria, a riprendere per I capelli un settore down, a salire su un traliccio per togliere due gocce d'acqua da una finestra di pressurizzazione; a mia moglie per le notti in cui l'ho svegliata ripetutamente con gli innumerevoli bip dei messaggini degli allarmi, di averla lasciata sola molti Natale e Pasqua e a me stesso per le volte in cui ho messo erroneamente la mia vita in pericolo per entrare o per raggiungere un sito, per le volte in cui mi sono sentito indispensabile, per le volte in cui mi sono sentito padrone della Vodafone, per le volte in cui sono andato su siti pericolosi senza la vigilanza, per le volte in cui sono stato al lavoro con la febbre, per le volte in cui sono andato sui tralicci e sui pali da solo come un incosciente, credetemi non era per la vil moneta, ma era solo per AMORE! Uno e tutti i 341. "

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