giovedì 12 luglio 2012

"Mi sei mancato.."
"Dici sul serio?"
"No, è solo una frase fatta... dov'eri?"
"Annusavo l'aria, il campo magnetico terreste... ma sono privo di qualsiasi utile recettore, non ho trovato alcuna strada che avrebbe potuto condurmi dove attendono gli esiti"
"Esiti felici?"
"No, anche questa, come la tua di prima, è solo una frase fatta. Non ho idea di quello che mi prende, o meglio, che mi toglie man mano, sempre di più, da ogni cosa."
"La perdita"
"Cosa?"
"Dal buco che hai nel torace,strada facendo, hai perso ogni cosa... scuotiti! Senti qualcosa?"
"Nulla..."
"Nessun tintinnio... cosa puoi offrire, cosa puoi offrirci? Non mostri emozioni, e non ne riceverai, non hai passione, e non ne ispirerai, non offri conforto, parole, nulla... come puoi pensare che qualcosa ritorni, arricchendosi, e nutrendoti? Cosa sei per me?"
"Sono tuo amico? Sono l'amore della tua morte? Sì... ecco! Sono la bara dove ho cercato di rinchiuderti."
"Senza aria, senza luce, senza cibo. E' questo che desideri? Che ogni essere muoia in te, cosicchè nessun'altro possa portartelo via..."
"Si... potrebbe essere questo il senso della mia vita, come dici tu... sarebbe già qualcosa, un punto da cui partire."
"Per arrivare dove?"

..." Un pensiero, quand'anche abbia attraversato il nostro cervello tanto tempo fa, diventa vivo solo nel momento in cui qualcosa che non è più pensiero, che non è più logico, va ad aggiungersi ad esso, in modo tale che noi avvertiamo la sua verità, al di là di ogni giustificazione, come un'ancora calata da esso che vada a conficcarsi nella nostra carne viva e sanguigna... una grande intuizione si compie solo per metà nell'abito del cervello, il resto avviene nel fondo oscuro dell'interiorità, ed essa è prima di tutto uno stato dell'anima, sul cui vertice il pensiero sta posato, niente più che un fiore" (Il giovan Torless - Musil)

" 1° 2° 3° "

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