lunedì 2 giugno 2025

 Jung: " Per quanto ci è dato conoscere, l'unico significato dell'esistenza umana è di accendere una luce nelle tenebre del puro essere. Si può benissimo supporre che, come l'inconscio agisce su di noi, così lo sviluppo della nostra coscienza agisca sull'inconscio! "

E' una supposizione plausubile, fra tutte quelle che si interrogano sul senso della vita. Per quanto mi riguarda, ho sempre gradito l'idea, supportata dalla feconda immaginazione indiana, della forma di un Visnu che dorme sognando l'universo, trasudandolo dalla sua pelle, come una proiezione olografica, giusto il tempo di un suo respiro. Quindi, innumerevoli universi, che si dilatano e contraggono, diastole e sistole. Forse lo aveva intuito anche Shakespeare: " Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d'un sogno è raccolta la nostra breve vita."
I poeti sono così vicini a smascherare i segreti dell'cosmo.
E' affascinante. Per quel che mi concerne, non avendo la feconda immaginazione orientale, potremmo essere tentativi dell'Universo di conoscere se stesso. Esperienze che si accumulano, tessere di un mosaico ancora sconosciuto, in divenire. E l'unica incombenza che mi riservo di attribuire alla vita, alla nostra esistenza, riguarda lo sviluppo della nostra comprensione, il cui unico fine potrebbe essere quello di riconoscerci l'un l'altro. Non vedo altro scopo, se non quello di celebrare costantemente questa prezioso accidente che è la nostra vita. Questa è l'unica missione che ritengo plausibile realizzare. Poi, se avremmo contribuito a consegnare un barlume di consapevolezza a quel qualcosa, il cui intento è ritrovarsi, tanto meglio.

Nessun commento:

Posta un commento